1000 euro. Questa la cifra racimolata dal rapinatore che, lo scorso 18 marzo, insieme ad un complice, in pieno giorno, intorno alle 12.00, ha fatto irruzione all’interno di un supermercato di via Magistri a Milazzo, col volto coperto da cappuccio e armato di coltello. Ha minacciato i dipendenti presenti all’interno dell’esercizio commerciale costringendo la cassiera a consegnargli quanto in cassa, mentre il complice, armato di pistola, puntava l’arma contro l’addetta al banco salumi. Pochi minuti, durante i quali ha seminato il panico tra i clienti presenti e gli stessi dipendenti brandendo i coltello e urlando frasi del tipo “Questa è una rapina, muoviti, dammi i soldi”. Poi, arraffati i 1000 euro, via di corsa. Immediate sono scattate le indagini dei poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Milazzo alla direttive del Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Le immagini di tutti gli esercizi commerciali della zona limitrofa al supermercato registrate prima, durante e dopo i fatti, sono state visionate e passate a setaccio, hanno rapidamente permesso di individuare il rapinatore, oggi arrestato. E’ stato ripreso a volto scoperto nelle vie limitrofe e subito prima la rapina, pronto, insieme al complice, ad entrare in azione, con tanto di cappuccio e scaldacollo tirati su. Trattasi di un ventiduenne, nato nella Repubblica Democratica del Congo, naturalizzato italiano. A consentire la rapida emissione della misura cautelare con cui il maggiorenne è stato arrestato oggi è l’immediata individuazione del ventiduenne da parte degli investigatori, un cittadino i cui tratti somatici suggeriscono un’origine straniera in grado però di parlare un italiano perfetto. L’arrestato è stato infatti adottato in tenera età ed è cresciuto in Italia. Quando, il giorno dopo la rapina, è stato raggiunto dai poliziotti, indossava ancora le stesse scarpe, la stessa maglietta e lo stesso pantalone che aveva addosso durante la rapina e con cui era stato ripreso dalle telecamere. Altri indumenti sono stati poi recuperati e sequestrati in casa sua. La misura cautelare con la quale è stato disposto l’arresto del ventiduenne, trasferito presso la casa circondariale di Gazzi è stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della Procura della Repubblica.
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